Due vittorie convincenti nelle quali, ad un cambio di 5/12
di squadra, non cambiava né l’atteggiamento né il risultato. Primi del girone.
Nella semifinale incontriamo il Colorno: grandi e grossi.
Pronti, via! E il Velate è partito togliendo letteralmente la terra da sotto i
piedi del Colorno: placcaggio, recupero e ripartenza !
Vittoria netta per 3 mete a 1.
Finale con una grande rivale ASR MILANO e penso che nessuno
possa obiettare sulla qualità della coppia che si disputa la vittoria finale.
La finale è stata intensa e molto combattuta. Al Velate è
mancato solo il colpo di grazia e, quando dall’altra parte c’è un valido
avversario, queste cose si pagano.
Pari nei tempi ordinari, pari nelle trasformazioni, si
decide di giocare altri 5 minuti e andare al Golden Point. Crudele forse ma
l’unico modo oggettivo per rendere onore agli sforzi dei 24 giocatori in campo.
Velate gioca per oltre 3 minuti negli ultimi dieci metri
del’ASR ma non concretizza la pressione e, all’ultimo minuto dei 5 previsti
segna l’ASR e vince il Torneo. Onore ai rivali !
Abbiamo visto un grandissimo gruppo giocare il miglior rugby
del torneo. Non importa il piazzamento. I nostri obiettivi sono molto più alti
e i momenti in cui vinceranno queste partite arriveranno.
Luca, Miro, Pietro e Daniele sono orgogliosi di allenare un
gruppo di ragazzi così.
Ed ora un po’ di pagelle:
DAVIDE M.: mediano d’apertura di “sfondamento” a volte
attacca il difensore ma quando decide di passare riesce a prodursi in vere
rasoiate verso il largo.
DAVIDE S. e GIACOMO S.: uomini di mischia coraggiosi e
tenaci. Rubano moltissimi palloni e tengono alta la squadra. Nei punti di
incontro si sentono moltissimo.
PIETRO T.: a volte dopo un suo ennesimo placcaggio
acrobatico ci si chiede … come cavolo ha fatto a prenderlo?! Trequarti
inesorabile nei placcaggi e nei recuperi di palla.
PIETRO V. e GIOVANNI V.: in spazi aperti sono dei furetti
inarrestabili e riescono a passare in pertugi di dieci centimetri a tutta
velocità.
LEONARDO G.: silenzioso lavoro ai fianchi dell’avversario e
“paura zero” segna anche una meta … “di forza”… incredibile.
ANDREA F.: anche lui si toglie la soddisfazione di una meta
… appena messo in campo… massimo risultato col minimo sforzo.
GUIDO P.: sradica decine di palloni e li porta avanti alla
sua maniera … arando il campo ... con la faccia se necessario. Lottatore.
CRISTIAN R.: Capitano e trascinatore della squadra. Ogni
tanto innesta la quarta e fa a fette gli avversari. Bravissimi i compagni a
capire le sue accelerazioni e stargli dietro.
EMANUELE T.: quando l’intelligenza e la forza di volontà
valgono 5 chili di muscoli in più. Sempre al posto giusto al momento giusto.
Non sempre riesce a bloccare gli armadi che gli si parano di fronte ma lui sa
dove deve essere. Il tempo, se lui lo vorrà, gli restituirà tutte le
soddisfazioni con gli interessi.
TOMMASO D.: sempre ben piazzato ed elegante … a volte fin
troppo. Qualche volta si deve mettere via il fioretto e usare la clava. Un
signore.
STEFANO C.: presidia la sua zona con coraggio e placcaggi.
Lo maltrattano un po’ ma si rimette in piedi sempre.
ELIA C.: lo scardinatore di difese. Oggi, pur in forma non
eccelsa, ha messo i suoi muscoli al servizio della squadra con la consueta
generosità.
FEDERICO A.: lottatore di mischia noto per la sua “finta di
sopracciglio” con la quale spesso mette a sedere gli avversari. Portarlo a
terra è cosa complicata, in compenso nel “ruffo” lui ci si trova benissimo.
STEFANO M.: ala veloce e pure dura da abbattere. Belle mani
prensili e se viene lanciato in velocità è una spina nel fianco degli
avversari.
RAOUL D.: altro mediano “di sfondamento”. Mani buone ma ogni
tanto si innamora un po’ del pallone e tarda ad aprire. Quando si renderà conto
dei suoi mezzi potrebbe addirittura diventare una apertura.
Un grazie poi a tutti i genitori ed accompagnatori con non
hanno mai fatto mancare il loro sostegno alla squadra.